La voce Il primo raggio del giorno
Il sole anche oggi è riuscito a scovarmi, sorgendo.
Mi accieca con una macchia la vista dovunque io punti lo sguardo.
È passato fra le imposte accostate, da una sottile fessura,
s’è riflesso sul vetro, mi ha colpito diretta la sua vampa di luce,
mi ha sorpreso, comparendo dal nulla. Appena sorto mi ha trovato!
Io non ci pensavo neanche al sole, non lo stavo aspettando,
chi oramai più gli fa bado? Si fa colazione con le tapparelle abbassate.
È un fatto perfetto e mirabile, capita raro, come fosse apposta studiato,
come fosse voluto, come mi dovesse svegliare per un annuncio importante.
Che urgenza ci aveva, da giungermi come primo raggio del giorno?
Ci ha passato la notte covando l’intento, impresso da che l’ho guardato.
Non giungo a capire chiare ed espresse parole. Non conta:
mi sento baliato da quel primo raggio di sole: proprio me che voleva!
Mi chiedo chi sono per esser stato prescelto: o chissà quanti altri…
Son solo domande da uomini: il sole mi parla in silenzio,
mi ha svegliato perché stessi più attento, la luce è arrivata fin dentro.
Esatto e dorato è stato quell’attimo, geometrie che d’astratte si son fatte reali,
che non mi smarrisca fra teoremi e postulati, stretto legato dalle stesse mie idee.
Ridico in commento infinito quel che ho capito come taglio di laser,
ne vedo la punta brillare, fuoco d’artificio d’ammirar nella notte.
Ma è anche di più: è un calore, un affetto, un gusto, un umore, un sentore.
Si sgrana come bolla di sapone ingrigita la corazza della mente e i pensieri.
Non ho più parole. Non voglio – nel tempo per dirlo – che perda quel raggio.
M’ha dato il buongiorno – come ogni mattino. Ringrazio d’aver visto ’sto giorno.
Cremignane, 13 agosto 2015 (7:05)
Il primo raggio del giorno by Vittorio Volpi
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On line dal 13 agosto 2015
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