NinfeeMisura del mondo
Il corpo è la zavorra del pallone gonfiato che è la mente.
Immerso in un mare di sensazioni dirette che gli vengon dal mondo.
Il benessere fisico fa finalmente tacere la mente, che mai s’accontenta.
Invece di andare nel mondo con stadie e rondelle a misurar se va bene,
lascio che il mondo mi entri coi suoi messaggeri e i suoi doni.
Non sono perfette queste mattinate di giugno per star fuori in giardino
a veder quando il sole mi spunta dai tetti e da rosato mi si fa incandescente?
e gli uccelli, una moltitudine, non rifiniscono il loro ciarlare continuo?
e una brezza mi sfiora leggera e sembra mi voglia portare a un delicato risveglio?
Poi gli uccelli cessan d’un tratto e nella mente mi cambia il senso del tempo.
Ancor non mi ero curato qual giorno oggi fosse, se sabato o mercoledì.
Vivo sospeso, immateriale, vaneggio: ora sono i pensieri che mi tesano a terra.
È ancor presto per inserirmi nella groma del mondo, nella vita del castrum .
Squarcerà questo silenzio lo squillo dell’adunata per l’alzabandiera: rimango nel limbo.
E mi par quasi d’esser più libero, incosciente, in una vita quasi nascosta, sottotraccia.
Riemergo e mi fa largo a passare lo strato melmoso in superficie,
non m’imbrattan pensieri stagnanti, veli di muffa viscidi e verdi.
È l’aria che ho davanti al mio petto che mi fa sentire nel mondo.
Il volume di aria che inalo mi parla dello spazio che ho innanzi.
Mi gonfio tutti gli estremi bronchìoli di quanto oggettivo m’attornia.
Le dita incrociate stringon le falangi fra loro, riposando i palmi sul ventre.
A passi né tardi né lenti vo proprio misurando un bel niente, messere.
Nessuna mediazione col mondo, né di pesi o misure, ma neppur di parole.
Il mondo non cambia da quello che è, nemmeno se lo misuro con versi dorati.
Mi potrebbe piacere di più una voce di miele che il più commosso lirismo.
Cremignane, 6 giugno 2015 (7:00)
Misura del mondo by Vittorio Volpi
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On line dall’8 dicembre 2015
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