Gabbiani

Principe di bontà

 

Una dolcezza soppelle mi scorre nel corpo,
so che è il tuo liquido volto, si spalma nei muscoli,
tocca ogni cellula e mostra il bando del re: ricercato!
Si rallieta la folla dei sudditi: un principe azzurro bello come il sole.
Sboccian sorrisi sereni, la gente si saluta contenta.
Al calzolaio vien bene un punto di lesina, il panettiere aggiunge un biscotto.

Non s’è mai vista una tal meraviglia, c’è festa nei cuori.
Tutti si senton più buoni: della bontà sanno ora il volto che ha.
E se la cullano al cuore, commossi da gran tenerezza:
la bianca cicogna in ogni casa ha portato un bimbo dal cielo.
C’è gran movimento; tutti, solleciti, preparan le culle e le pappe.
Tutti fanno, al meglio che possono; tutti son ricchi della stessa bontà.
Non par vero, eppure è così, eppure è accaduto: il mondo è sbocciato.

Tutto il mio corpo fa festa, vedendo anche sol di lontano i vessilli.
La mente s’è oppiata di tanto giulebbe, più non vaglia né rema,
giunta nel sonno al porto insperato, non misurato al compasso.
Fonderemo una nuova colonia oltremare, oltre tutte le rotte.

L’anima del principe soffia nei vicoli, s’infiorano i peschi;
si fa respirare, ne vibran per risonanza le corde del petto:
uno spazio riempito di suono e di senso, di echi correnti.
Alziamo lo sguardo tentati a vederlo concreto, tanto lo sentiamo presente.
Siam trasparenti al suo sguardo, rasciuga il muffido nero.
Come fola di sogno ci par che trascorra all’attonita vista.

Ogni cellula s’imprime il suo volto come marchio d’amato padrone.
Esiste ed è vero perché ci vive nel corpo come vera bontà.

Cremignane, 10 marzo 2013.

 

Gabbiani Conchiglia di nautilo


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Principe di bontà by Vittorio Volpi
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On line dal 10 marzo 2013

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