Troppo giusto

Troppo giusto

 

Terrori aguzzini ci tengon nei ranghi, la fuga ci tenta.
Fin da teneri bimbi siam “buoni” a cinghiate, le paure crescon con noi.
Chi non è stato monello, non si è divertito rischiando, anche tanto?
Ci costringono gregge e c’inculcan la mira furbesca d’esser lupi o pastori.
Un cilicio di peccati ci stringe i fianchi, punge ad ogni respiro.
Ma giorno per giorno di nascosto ne mozziamo una punta.

Ci dicon che tutti abbiamo una croce, che nasciamo macchiati.
Lo fanno apposta per farci desiderare la libertà, per farci combattere:
una battaglia personale dell’individuo per emanciparsi dalla massa.
All’estremo, sono additati ad eroi gli eslege, i fuggiaschi, gli evasi,
chi riesce a far crescere i propri getti attraverso il mucchio di sassi.

Ci accorgiamo di crescere cancellando uno per uno i peccati.
E rimaniamo onesti egualmente, galantuomini quanto scopriamo di essere[1].
Scopriamo che non è l’osservanza delle leggi che ci stampa uomini buoni,
ma il viver contenti di noi, scorze di lavoratori, generosi di quel che ci abbiamo.
Sono ospiti gli altri, viandanti che incontriamo per strada, ci onoran la casa.

Ho avuto un ospite illustre, clandestino, ci siam dovuti nascondere: “non si fa”.
Le stanze rifulgevan di luce, come certi mattini d’estate, le lenzuola stese nel prato.
Finestre aperte, c’era contraria, lo splendore mi sfuggiva a raggi dal corpo.
All’imbrunire sedevamo in veranda sul retro, ci contavam nostre cose.
Ti preparavi a riprender la fuga, presto mi avresti lasciato un biglietto.
Ci siam stati generosi, ci siam rigenerati[2]: io sono un po’ di te, tu hai preso un po’ di me.

È peccato questo mischiarsi, questo sciogliersi e trasfondersi, cambiarci i connotati?
È così il nostro viver di uomini che si vivon la vita senza timor di sbagliare.
Correi con chiunque c’imbattiamo per strada: la vita è troppo giusta così.

 

[1] Da una massima di Marco Aurelio, X, 16: Μηκεθ᾽ὅλως περὶ τοῦ οἷόν τινα εἶναι τὸν ἀγαθὸν ἄνδρα διαλέγεσθαι, ἀλλὰ εἶναι τοιοῦτον “Non stare a sottilizzare su quale sia un uomo buono: cerca di esserlo”.
[2] Generoso e generare condividono la medesima etimologia: da genus “stirpe”, col sottinteso “stirpe nobile, legittima”.

Cremignane, 22 febbraio 2015 (6:50)


Bei fatti Il mondo di un cortile


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