Amoureux du soleil

Amoureux du soleil

Ho dodici anni, da poco compiuti, è la fine d’agosto.
Son verso le cinque, non c’è più nessuno:
le Cascatelle brillano al sole, freschezza invitante.

Legati al manubrio ho gli slip con la stringa di fianco.
Faccio un bagno, percorro le cascatelle in lunghezza sott’acqua;
faccio gare d’apnea, fin quasi a stordirmi.
Nei tuffi una volta s’allenta il nodo al costume,
si sfila fino ai ginocchi: son nudo nell’acqua!

Esulta il gigetto: così libero mai non è stato.
Ho brividi al petto, su tutta la pelle: quanto son vivo!
Son io, tutto completo, capopiedi mi stravolgo nell’acqua.

Sott’acqua nessuno lo vede, faccio il “morto” e vede la luce.
Si mette a cantare, fa sue primavere dopo la muda, mon petit chou!
Esco dall’acqua pensando d’aver osato anche troppo.
Rinfilo gli slip, son più vergognosi di quel che dovrebber coprire.
Il sole m’inonda la pelle, m’attira il suo caldo.
Cerco un seggio fra i sassi, m’asciugo del tutto.
Mi viene il pensiero: e calo alle ginocchia gli slip.
Mon zizi è a colloquio col sole: lo cova, lo cura.
Io, zigol beato, reclino la testa all’indietro su un sasso.
Non sento parole, migliaia che sono, ne sento il calore.
Adoro il mio sole, mi cresce e matura, mi dice chi sono.

Allargo le mani, tutto m’affido... la carezza di un padre.
Inghiotto, deliro. M’inghiotto del mondo che attorno mi vedo.
È questo il mio mondo, ho trovato il mio posto.
Oh, quanto son io!

 

Cremignane, 3 novembre 2011

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