DNA puro

Serpi intrecciate mi sono nel sangue l’impronta di Hermes,
m’annuncia dal cielo che anche la carne è immortale,
che in ciascuno trapassa d’ab ovo il medesimo uomo.
In tutti l’inscritto mandato d’ingenerarci variando.
Risultato si è un bimbo con qualcosa d’entrambi
e molto di suo: acqua con olio e acqua con vino.

Una volta per sbaglio è nata una donna senz’estro,
gravida ogn’anno, disperse nel mondo i suoi figli,
scelse i maschi più forti che le nutrisser la prole;
non bastando il suo latte, lo attinse da madri diverse,
le più mansuete, e le ridusse in ovile;
senza troppo scalciare si lasciavano alla fine sgozzare.

Ancor mille sbagli vincenti e siam quel che siamo:
figli e nemici di chi ci ha generato,
solidali ed avversi a seconda dei gruppi.

Ci è rimasto un ancestrale sentire, un puro DNA,
vestigia d’un abito antico, di quand’ancora eràm nudi:
ci circola in sangue: la forza d’amare;
che nell’attimo al presente più bello,
mette le basi del nostro futuro;
sottrae a Natura la mano, e poi la nasconde,
dicendo d’un dio creatore e su tutto Signore.

Ci siam ritagliati il diritto di sceglierci i figli
e una volta cresciuti imponiam quai debbano essere lor padri.

Altri popoli han visto che meglio si era,
se le madri e i figli di seguito si scegliessero i padri:
un DNA cristallino, celeste, che si trasmette e trasmuta in parola,
nei gesti sinceri, negli affetti più puri,
nel contento di essere vivi alla luce del mondo.

Cremignane, 4 dicembre 2011

Lucherino di monte Atti impuri

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