Il grande albero
Arriva qualcuno e ciò mi conforta
Lo dice il rumor della porta.
Salgon le scale con lieta baldanza
Agili i piedi, par come di danza.
Sono gli alunni d’una quinta di Iseo.
Scoppi di voci fra ’l festante corteo.
Riempion le sale mute sinora,
Per un giorno si pensi ad maiora.
Prende posto l’allegra brigata:
futura promessa della ridente borgata.
Han voglia di fare e sapere:
son giunti assetati per bere.
Libri, quaderni, elaboratori
Gli occhi son grandi, da esploratori,
«Abbiamo una ricerca da fare!»
Poche le scuse e niente sbuffare.
Ecco un libro, un tomo, e un grande volume:
in testa si accende del senno il barlume.
Piluccan fra i libri con grande attività
Un’immagine, un brano, una bella novità.
Trovare le cose è un nuovo piacere,
Quando si studia è vietato tacere.
Cercare le cose è una bella scommessa.
Nascosta nei libri è una grande saggezza.
Frequenti e gustose son poi le sorprese,
Sfogliando fra i libri sono molte le attese.
Il caos è grande alla fine, babilonese;
Ma non sapendo né mate né inglese
Un domani pagheremo le spese.
«Fa’ i compiti!» ognor è la lagna.
Grande grande è la montagna,
fantastica come castelli in Ispagna.
È troppo bella, non si resiste al richiamo
di tutte le cose che ancor non sappiamo:
È come una mamma: siam tutti suoi coccoli
qui non ci sono brutti anatroccoli
ognuno ha in testa i propri bernoccoli
pur se dal naso ancor colano i moccoli.
È lei che ci ama, sia grandi che piccoli
ci porta a spasso sui nostri trabiccoli.
Un sentiero pei boschi porta su in vetta:
un gran panorama si vede e ci alletta.
Ma è bello pur anche il cammino;
s’inerpica gaio il bravo bambino:
Ha già le gote color di vermiglio
vede un narciso gentile sul ciglio;
or fa una corsetta fino al ruscello,
gaio mordicchia un verde fuscello.
Il sapere ci racconta del resto del mondo
Va d’ogni cosa a scoprire il suo fondo;
ci spiega del come, risponde ai perché,
c’illustra l’origine e i dimodoché.
Ci racconta di uomini che hanno studiato,
Di quel che han scoperto, di quanto han sudato.
Ne sappiamo sol vaga infarinatura,
Ma basta per capire la vita e la natura
e quell’anima ch’è dentro ogni cosa,
come anche del bello ch’è ovunque e ad iosa.
Il sapere cresce pian piano e giorno per giorno
Ci dà gli occhi per vedere all’intorno:
E su questo gran platano che è già così immenso
ogni foglia che spunta vi trova il suo senso.
E se pur con fatica portiamo pesante una soma
ammirati vedrem che ne fa più grande la chioma.
Noi siam di quell’albero gli ultimi rami
sentiamo una linfa come a crescer ci chiami,
presto fuor manderà preziose le gemme
che daran olio alle nostre rotelle.
Un desiderio ci spinge a sapere
il rosso delle mele e il sapore delle pere.
Nella mente s’è accesa una fiaccola
crediamo al vero e ridiamo alla frottola.
Ci fa luce sul nostro sentiero
mentre andiam pel mondo intiero.
Ai bambini un bel futuro darà
pien di cose belle e di felicità.
Iseo, 9 giugno 2004
Già pubblicato su: «Nóter de Isé», estate 2004
Il grande albero by Vittorio Volpi
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