Coltiva l’assenza
Gli orologi non collimano ancora;
le sfere aprono e chiudon traguardi:
non è il tempo giusto, il cielo non vuole.
L’attesa non aumenta il mio credito sul libro-paga del fato,
né il porto è mercede alla durata fatica del viaggio per mare.
I tuoi conti non sono affidabili: non è quella la logica.
Sei autosussistente: zaino in ispalla e davai!
Non ci son coordinate celesti, colanti quelle terrene.
Non scuotere troppo la biglia del flipper o tutto va in tilt.
Ho raccolto pagliuzze dorate per tutta l’estate:
il nido ora è pronto, vengo a chiamarti:
già non lo pensi per caso da te?
Se noti che manco, vuol dir che un poco mi cerchi?
I progetti potrebbero un nulla di fatto sortire,
non credo al combaciar d’asterismi.
Quanto nostro un tiro di dadi barato al destino?
Credo nella terra arata dai semi,
crudelmente fresata dai coltri:
il sangue respira aperto il suo ossigeno.
Non aspettarti regali, non macerarti
pensando al sacrificio come moneta di scambio.
Non pazientare, sperare che capiti.
Coltiva l’assenza, fa’ buona la terra, bello il tuo nido.
Del tutto a casaccio nemmeno i fulmini cadono.
Cremignane, 14 ottobre 2011
Coltiva l’assenza by Vittorio Volpi
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