Nudità
Chi ci ha inventato quest’altra dogana fra noi?
Carta d’identità da esibire prima di “fare l’affare”?
Una bolletta del dazio di libero ingresso,
attribuito valore che prezza i tagli di carne;
banconote-preghiera infilate nel “pezzo di sotto”.
Quant’è lercia la mattanza dei corpi.
Non voglio pensare ad Adamo ed a Eva,
con la foglia di fico a coprirsi con cinque le dita.
Che mente pensare ancora quest’inghippo:
e pudore e rossore e gli abissi dei sensi di colpa.
Peccato! Che siam così dall’origine,
tale almeno si tramanda quel mito!
Bellissimo lo stare fra noi e liberi amarci...
«Ma io lo voglio ancora più bello, lo nego alla vista: desidera!
Sollevati dall’animale che sei, pensa al maggiore piacere!
Investi nel tempo. È vita: più ora ti vieti, più oltre n’avrai.
Che t’importa di lei? È solo puttana comprata coi buoi.
Ora l’hai nuda da poterci sputare, non è più d’una schiava;
ma quell’altra, che ancor nuda non vedi, oh, sì, che ti può concupire.
E poi l’altra, molto carina, ed altre infinite, finché avrai da pagare.»
Paghi, ed entri nel night, Venus, per sommo di beffa.
C’è sempre un padrone alla cassa che ti vende un biglietto d’ingresso.
Cremignane, 2 novembre 2011
Inno alla vita Amoureux du soleil
Nudità by Vittorio Volpi
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