La danza

La danza

 

Arriva l’arciere un mattino, il rosso disco del sole alle spalle.
A un tiro d’arco si ferma, fa dei giri eleganti,
lascia a terra un fardello e scompare oltre orizzonte:
è una pelliccia d’orso, un dono regale.

L’acrita contraccambia lasciando una tunica d’oro damascata.
L’arciere porta altri doni, avvicinandosi ogni giorno.
Un mattino la sentinella lascia il suo avamposto prima dell’alba,
depone per terra un vassoio col sale e col pane, e aspetta;
alle spalle la porta è aperta: imprudenza da pagar con la testa.

Arriva di nuovo l’arciere, ha una borraccia di airag (1)
L’akrita gli offre un boccone di pane cosparso di granelli di sale,
beve un sorso della bianca bevanda, gli s’astringe la gola.
A lungo si reggon gli sguardi, più volte s’inchinano.
Cominciano a parlarsi a sorrisi, a lodarsi le armi.

L’arciere si batte un pugno deciso sul petto: «Amùr!»
«Basìlios» gli fa eco il cristiano, e si segna con le dita riunite.
L’arciere si congeda e rimonta a cavallo, pare un centauro.
Basilios ha notato le staffe, ma è più lieto per altri pensieri.
Diviene abitudine la colazione sul fare dell’alba.

Un giorno Basilios parla all’arciere del mare,
Amur si spaurisce, non ha mai visto tant’acqua, si sente annegare;
pensa che l’Occidente sia davvero il paese dei morti.
Basilios si denuda il torace e accosta la mano di Amur.
Incontenibile un riso scoppia sul viso di entrambi,
si prendon per mano e ballano ciascuno a suo modo,
allegri dicendo l’emozione che hanno nel cuore.

Cremignane, 14 luglio 2011

(1) Latte di cavalla fermentato, frizzante e leggermente alcolico.

Aristocrazia La candela


Creative Commons License

La danza by Vittorio Volpi
is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.

On line dal 17 luglio 2011

Copyright © Vittorio Volpi - 2011

.