Sgombra la mente

Sgombra la mente

Ho la mente sgombra, nuoto filato nel mar dei pensieri.
Fra poco andrò sul balcone per il saluto al mio sole.
Son calmo e disteso. Insolito questo silenzio...
e i pensieri che vanno, guizzan berilli nel glauco nitore.

Ho dimenticato qualcosa? Qualcuno? Ora c’è questa pace...
Cuore mio: non così imperioso, insistente, pien di pretese!

I sogni van bene la notte, di giorno bisogna filtrarli:
veder nel contesto se la proposta ci sta, se può diventare un fatto reale.
C’è chi mi racconta dell’aura, di un messaggero che corre fra i cuori.
Non sono malmesso da dover appendermi ai sogni,
da cedere a una fede sicura, sicura come sperare in un lancio di dadi.
È tutto pronto, nel caso... Ma non capita mai come è previsto.
Ecco il mare tra il dire ed il fare: ancor naufragare
e salvarmi alla fine d’un pelo. Finora è successo così.
Posso affidarmi alle stelle, da astrologo o navigato nocchiero.
L’importante è che la chiglia vada per casa nel fendere i flutti dei fatti:
un po’ si va di bolina, un po’ si ha vento di prua, o pure bonaccia.

Ma noi non l’abbiamo una casa già fatta, né tu mi stai aspettando.
C’incontreremo per mare, ognuno cercando non sappiam bene che cosa.
Ci siamo già visti altre volte, non eravamo ancor giusti, ancor pronti.
Il cuore ci salirà fino alla gola, a vedere, a stupire,
e poi si lascerà cadere beato in un tuffo ubriaco.
Ora è colmo quel vuoto che ho sempre avvertito, calmo il pulsare.

La zattera quadra andava dovunque il vento spirava.
Ora siamo un fatto anche noi, una barca con vele e timone.
Verso sera andrem con la brezza a cercare una spiaggia.
Ma ora – sgombra la mente, in questa pace che è nostra –
amiamoci e basta.

 

Cremignane, 26 dicembre 2011

 

 

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